Lo scorso 2 gennaio un giovane imprenditore fiorentino, che aveva affittato per un breve periodo ad alcuni turisti un appartamento in Borgo dei Greci, in occasione della loro partenza aveva trovato per terra, accanto a un letto, la targa ricordo della strage mafiosa che colpì Firenze il 27 maggio del 1993 e che uccise 5 persone, tra cui due bambine, deposta nel 2004 sull’Olivo della Pace, in via dei Georgofili. Nella circostanza l’episodio veniva denunciato l’episodio ai Carabinieri della Stazione di Firenze Uffizi, consegnando loro la targa.
Sono iniziate così le indagini finalizzate ad individuare chi, nelle notti a cavallo del Capodanno, abbia potuto trafugare la targa.
I militari, partendo dall’elenco dei turisti che avevano soggiornato presso l’appartamento ove era avvenuto il ritrovamento della targa (5 ragazzi originari della provincia di La Spezia, di età compresa tra i 19 e i 23 anni, giunti a Firenze il 29 dicembre e ripartiti il 2 gennaio), attraverso la visione dei filmati registrati dalla telecamere di videosorveglianza della zona, giungevano all’esatta individuazione del momento in cui era stato commesso il furto: le ore 5.13 del 31 dicembre. Dai filmati acquisiti emergeva che uno dei predetti 5 giovani, dopo aver superato la rete metallica posta a protezione dell’ulivo della pace, si era appropriato della targa ivi apposta e, attraverso una catenella attaccata alla stessa targa, la indossava a tracolla, allontanandosi. Dalle fattezze somatiche del giovane, i militari concentravano i loro accertamenti su V.R.A. un giovane sarzanese cl. 99, facente parte del gruppo di turisti. Lo stesso, sottoposto a perquisizione personale e domiciliare presso la sua casa di Sarzana, atto compiuto con il supporto dei Carabinieri della locale Compagnia e su delega della Procura della Repubblica di Firenze, veniva trovato in possesso degli stessi indumenti indossati al momento del furto della targa, così come accertato dai filmati acquisiti: un paio di scarpe nere con striscia laterale bianca, un pantalone nero con tasche laterali e un’inconfondibile camicia a quadri di colore blu, bianco e beige, posti sotto sequestro quali cose pertinenti al reato. Stanti gli inequivocabili indizi di reato a carico del giovane, che non dichiarava nulla al riguardo, lo stesso veniva denunciato per il reato di furto aggravato. La targa, consegnata al Comitato Vittime dei Georgofili, è ritornata al suo posto.

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ultimo aggiornamento: 15-02-2020


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